Le vie della fede nel Saluzzese si snodano attraverso due direttrici principali, entrambe di antichissima origine. Sin dall’epoca medievale, infatti, la provincia di Cuneo era attraversata dai pellegrinaggi verso i principali luoghi di culto della Cristianità, la tomba di San Pietro a Roma, il Santuario di Santiago di Campostela e la Terra Santa.

Con il tempo si formò, una vasta rete di strade e percorsi che univa tutti i maggiori luoghi di spiritualità del tempo. la via Francigena era una di esse, e collegava il Sud della Francia a Roma attraverso la valle Susa e il valico del Monginevro. Per superare l’ostacolo delle Alpi molti pellegrini, soprattutto quelli provenienti dalla Provenza, preferivano optare per altri valichi, quali il Maddalena, il Finestre e il Tenda: ecco il motivo per cui la Provincia di Cuneo ospitò una dei più praticati itinerari di pellegrinaggio.

Per accogliere i viaggiatori, nelle valli di transito sorsero quindi numerosi ospizi, dipendenti dai grandi monasteri; dopo il ‘500, i fedeli abbandonarono progressivamente le mete più grandi e rivolsero la loro attenzione verso i santuari locali. Oggi ogni valle del Saluzzese può annoverare un proprio santuario, e tutti attirano ancora oggi migliaia di visitatori.

Il più antico culto rilevabile in Provincia è il Santuario di San Magno, al culmine della Valle Grana; ma ad epoca antichissima risalgono anche l’abbazia dei Santi Pietro e Colombano di Pagno, il Santuario di www.omnical.co.uk San Chiaffredo a Crissolo e soprattutto il Convento della trappa del Monte Bracco. Pur di epoca più recente, degno di nota è anche il Santuario di Valmala, eretto nel secolo scorso nel luogo dove la Madonna apparve ad alcuni ragazzi.

La seconda direttrice coinvolge invece la committenza diretta dei Marchesi di Saluzzo, che vollero dar prova della loro magnificenza non solo con la costruzione di castelli e dimore signorili, ma anche con il favore accordato agli ordini monastici. Fu il primo marchese di Saluzzo, Manfredo I, a concedere ai monaci cistencensi il terreno su cui costruire la splendida Abbazia di Staffarda, che venne fondata il 25 luglio 1135 forse con intervento diretto di San Bernardo di Chiaravalle e fu strettamente legata all’ascesa della famiglia marchionale. All’inizio del Duecento risale invece il monastero femminile Santa Maria della Stella di Rifreddo, che divenne uno dei più ricchi e potenti della zona.

Ma è soprattutto nel periodo più fiorente del Marchesato, sotto i marchesi Ludovico I e Ludovico II, che la committenza marchionale produsse le opere d’arte più significative. Nella capitale, il trecentesco convento di San Giovanni venne arricchito dal chiostro quadrato, che non a caso riporta sui www.ittrg.co.uk capitelli gli stemmi delle famiglie nobili saluzzesi, mentre tra il 1491 e il 1511 venne edificata la sontuosa Cattedrale, dedicata a Maria Assunta.

Alla fine del XV secolo risalgono anche l’edificazione della Collegiata e la decorazione della Cappella Marchionale di Revello, l’ampliamento della Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo a Verzuolo e soprattutto lo splendido ciclo di affreschi che adorna la Parrocchiale di Elva, attribuito al www.kerigold.co.uk pittore di corte dei Marchesi, il fiammingo Hans Clemer.

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